Racconto di: Roberto

Tipo racconto: Autobiografico

Da un paio di anni la mia passione per lo spanking mi ha portato a conoscere ragazze e ragazzi con cui parlare liberamente di questa pratica. Avevo avuto varie esperienze come spanker, ma da un pò volevo provare nuove esperienze, dentro di me vi era una vocina che diceva” Cosa si prova a essere sculacciati da una donna?”

Mi ero deciso e avevo messo un annuncio, ma non avevo molta fiducia, infatti dopo poco avevo ricevuto solamente risposte di ragazze mercenarie, uomini o risposte spam. Avevo perso le speranze quando un venerdì mattina aprendo la mia casella di posta vedo una nuova email: “Ciao ho letto il tuo annuncio e conosco molto bene questa pratica, se vuoi sono disponibile ad esaudire il tuo desiderio”. Credevo si trattava della solita ragazza mercenaria, e invece non era così. Ci scambiammo subito i numeri di cellulari.

Lei si chiamava Delia, 27 anni e io in quel periodo ne avevo 36, lei abitava a circa 30 km da me, una bella ragazza mora, mi aveva detto che a lei piaceva sculacciare. In quel periodo avevo un familiare in casa e quindi mi veniva difficile ospitare. Lei non si fece problemi, mi disse: ” Se vuoi sabato pomeriggio dalle 13 alle 15 ho casa libera, puoi venire”.

Non credevo ai miei occhi, avevo l’adrenalina a mille, accettai il suo invito. Il giorno dopo alle 13 ero nella pizza che mi aveva indicato, si accostò con la macchina e rimasi folgorato dal suo sguardo. Mi disse “seguimi”. Alcuni chilometri e mi trovai in una casetta di periferia, scesi dalla macchina e un cane mi salutò. Hai paura dei cani? mi disse. Io risposi no, anzi iniziai ad accarezzarlo.

Lei mi guardò, adesso eravamo uno di fronte all’altro e ci salutammo.

Entrammo in casa e mi offri qualcosa da bere e parlammo un po. Poi il suo sguardo divento più serio, e disse, sei pronto?

Risposi: “No… è la prima volta“.

Tranquillo scegli la safe word”, risposi: “Milano

Delia annui: “Ok, da ora in poi farai quel che di dico, e rilassati che non pronuncerai Milano”.

Si sedette sul letto e mi fece distendere. Avevo il cuore che pulsava, ero già eccitato, arrivò il primo colpo, poi il secondo…ne seguirono altri.

Lei era vestita con una gonna e una camicia bianca, dopo un pò mi fece alzare, lei rimase seduta e mi sfibbiò la cinta e i jeans, tirandoli fin giù le ginocchia.

“Distenditi sopra di me”… mi accarezzò da sopra i boxer e poi continuò a sculacciare, questa volta i colpi li sentivo. A un certo punto mi tirò giù i boxer e li ero imbarazzato, ma questa scena mi piaceva troppo, finalmente ero con il culetto scoperto.

Che bel culetto … fantastico” disse Delia.

La ringraziai, e iniziarono altri colpi questa volta di continuo, poi un pò di massaggi. Ero eccitato.

Mentre ero disteso sopra lei, sentii una mano che sfiorava la t-shirt, poi le spalle, e infine tolsi la maglietta. Continuò e questa volta sentivo le sue mani e le chiappe erano doloranti.

Mi fece alzare e mi ritrovai nudo. Aprì un cassetto dove prese degli strumenti, notai un frustino, paletta, lubrifricante e 2 strapon. Mi fece piegare in ginocchio sul letto, prese la paletta e continuò. Lei era dietro me e non la vedevo. Arrivarono 10 colpi potenti. Poi mi fece alzare e sentii una mano che mi spinse sul letto, mi ritrovai disteso a letto a pancia in giù, con le chiappe in aria. La vidi prendere la cinta dai miei jeans e da li a poco arrivarono altri 10 colpi circa. Dopo poco sentii una mano che accarezzava le mie natiche. Mi fece alzare e con stupore vidi che aveva tolto la camicetta e indossava solo un reggiseno e gonna. Ero eccitato, per la prima volta ero stato sculacciato da una donna. Mi diede le ultime sculacciate in piedi e poi mi fece distendere sopra di lei.

Prese una crema dal cassetto e mi massaggiò il culo che era rosso fuoco.

Bravo … sei stato bravo, hai un culetto stupendo, non solo da sculacciare ma anche da usare cono lo strapon che vedi li.”

Mi guardò e disse, “per questa volta va bene così.

La ringraziai, mi spalmò la crema e mi rivestii.

Me ne andai e in macchina pensavo a quanto era successo, Delia era entrata nel mio cuore.

 

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